IL NEGOZIANTE - Consigli non richiesti su tutto che si possa definire interessante in questo mondo
mercoledì 8 maggio 2013
[Ascolti] Vampire Weekend - Modern Vampires Of the City
Anche se un primo, distratto ascolto, poteva fare pensare, nel (lontano?) 2008 che i Vampire Weekend potessero nascere e morire come meteora, di quei gruppi da un paio di singoli e poco più, era ben chiara l'evidenza di avere davanti un quartetto di fuoriclasse.
Difficile riuscire a dispensare così tanto talento melodico e un suono istantaneamente riconoscibile, fresco e capace di dare vita ad alcuni dei brani migliori degli ultimi anni.
Per i dubbiosi, c'è poi stato Contra, anno 2010, seguito perfetto, leggermente più raffinato, altrettanto piacevole (di più, bellissimo).
L'unico dubbio, per i Vampire Weekend poteva essere quello dell'evoluzione.
Ed eccoci dunque al fatidico terzo album, in realtà il vero varco della discografia di ogni band (il secondo disco non è il più difficile, se come spesso accade, si affianca all'esordio).
Partiamo dal fondo: il disco è bello, stimolante, riuscitissimo.
Vero, sembra mancare il singolone (in realtà ci sono ottimi pezzi anche in ottica di singoli ma sicuramente manca una A-Punk, che d'altra parte non si scrive tutti i giorni).
Ma c'è un lavoro di fino, non indifferente, in questo discorso.
Un lavoro che serve a portare i Vampire Weekend da gioiosa band capace di unire il rock alle ritmiche africane a band più rilassata, riflessiva, quasi notturna.
Ad ampliare gli orizzonti: ci sono più suoni, più tastiere, voci che per la prima volta vengono effettate (Ya Hey) costruzioni dal minutaggio maggiore che in passato (giusto per curiosità, 34 minuti il primo disco, 36 il secondo, 42 questo).
Ci sono episodi che brillano di luce propria: Step, già sentita tra i primi estratti, è una di quelle intuizioni che rendono il quartetto capace di ergersi dalla massa; Finger Back (un pò la Cousins di questo disco) che si fa subito seguire da Worship You, per un abbastanza sorprendente accelerazione ritmica a fine disco.
Ma anche la splendida ballata ad aprire il disco Obvious Bycicle conquista man mano (il tempo di sorprendersi per un brano che un'altra band avrebbe messo come ultima traccia).
Queste sono le prime impressioni perchè Modern Vampires Of The City sembra guadagnare punti e sfumature ad ogni ascolto, candidandosi tra le migliori uscite dell'anno e soprattutto (mica poco) a garantire una ulteriore conferma per i Vampire Weekend, che passano definitivamente da bella novità a solida certezza.
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